TEATRALI
SPETTACOLI
Gli spettacoli teatrali prodotti e realizzati interamente da Camera lucida

LE SERVE
Jean Genet
regia Franco Reina
Atto unico di Jean Genet, scritto nel 1946, “Le serve” è una pièce teatrale liberamente ispirata ad un fatto di cronaca. Nell’opera di Genet, Claire e Solange, due sorelle serve al servizio di Madame, recitano a turno il ruolo della serva e di Madame, mentre quest’ultima non è in casa. Un finto specchio al centro della scena, cornici lignee di forme differenti circoscrivono lo spazio della camera di Madame...


LA STRAVAGANZA
Rafael Spregelburd
regia Franco Reina
In scena solo una attrice ad interpretare tre sorelle “gemelle”: Maria Ascella, Maria Streghe e Maria Soccorso. L’azione, ambientata volutamente alla fine degli anni 70, si svolge in uno spazio scenico suddiviso in tre parti, apparentemente distinte e separate. A sinistra, un ambiente con poltrona classica di velluto, un tavolinetto, un abat-jour, qualche libro, una radio, un telefono e un telecomando (Maria Soccorso); a destra, una poltroncina moderna, un tavolinetto con telefono e telecomando, un abat-jour a piantana (Maria Streghe); al centro, una parete con carta da parati dove è collocato, quasi sospeso, un televisore a tubo catodico (Maria Ascella)...

"ART"
Yasmina Reza
regia Franco Reina
“Se un uomo salisse in cielo e contemplasse la natura dell'universo e la bellezza degli astri, la meraviglia di tale visione non gli darebbe la gioia più intensa, come dovrebbe, ma quasi un dispiacere, perché non avrebbe nessuno a cui comunicarla.”
Una riflessione del “De Amicitia” di Cicerone, per dimostrare che “la vita non è vita senza amicizia”. E forse è proprio questa intensa gioia della condivisione che ricerca Serge, uno dei tre amici protagonisti di “Art”, capolavoro della scrittrice e drammaturga Yasmina Reza, quando con tutta la solennità del caso mostra, prima a Marc e successivamente a Yvan, il dipinto di un noto e quotato pittore...
A PORTE CHIUSE
Jean-Paul Sartre
regia Franco Reina
e Chiara Torricelli
Due donne e un uomo. Niente boia, né fuoco, né graticola o demonio. Non un luogo di orrori e torture inenarrabili, ma un salottino Secondo Impero, senza specchi né finestre, con una scultura in bronzo e un tagliacarte, è il contesto in cui si trovano ad interagire tre persone, introdotte a turno da un cameriere. Garcin, un giornalista donnaiolo, Ines, un'impiegata delle poste omossessuale ed Estelle, una ricca e mondana borghese, si incontrano in quel luogo per un disegno che nessuno conosce. Pian piano si sviluppa fra i personaggi, messi a nudo rispetto alle proprie colpe, una situazione sempre più carica di tensione...
